salerno

  • La storia di Filippo, noto anche come “il cane di Gravagnuolo” e simbolo di via Velia

    filippo, cane gravagnuolo, via Velia Salerno

    Negli anni Ottanta, chiunque passasse da via Velia a Salerno, notava un bellissimo cane chow chow immobile e statuario dinanzi a un negozio...

  • Fu Salerno: Alfredo Ronga, alias “Spic & Span”

    Fu Salerno: Alfredo Ronga, alias Spic & Span

    Lo chiamavano Spic & Span. Così, come un prodotto di pulizia, perché aveva l'abitudine di raccogliere oggetti che gli altri buttavano. Scendeva ogni giorno dal rione Carmine, attraversava il corso e continuava fino al lungomare.
    L'aspetto metteva un po' di paura, con il suo cappotto nero sempre addosso, anche in pieno agosto, e quella barba lunga, i capelli arruffati. In realtà non ha mai fatto male a nessuno, anzi era diventato quasi uno di famiglia per tanti salernitani.

  • Fu Salerno: Renato Casalbore

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    Erano le 17.03 del 4 maggio 1949 quando l'aereo del grande Torino si schiantò contro il muraglione del terrapieno della Basilica di Superga, sulle colline del capoluogo piemontese.
    Trentuno le vittime: il capitano Valentino Mazzola e diciassette compagni della squadra che aveva vinto gli ultimi cinque scudetti.

  • Il mistero di Maria

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    Si chiamava Maria, o forse Rosa, altri dicono “Nucctella” e attendeva non si sa chi o cosa, seduta su una colonna d'ingresso della sede delle Poste centrali di Salerno.

  • La famiglia Wenner

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    Federico Alberto Wenner, venuto nel 1835 dalla natia San Gallo, ricco di propositi più che di beni in questa valle irrigua fatta per lui cospicua sede di industrie fiorenti, orgoglio e vigore della contrada, mostrò come tenacia ed alacrità di volere e di lavoro siano potenti leve di degna fortuna non invidiata ma benedetta”. Così recita una lapide, che nel 1902, il Comune di Pellezzano volle dedicare a Fiedrich Albert Wenner, origini tedesche, figlio di George Albrecht che, da rappresentante, divenne socio della ditta tessile “Barelocher&Co.” di San Gallo, in Svizzera.

  • La storia di Giacumino che dormiva nelle bare delle pompe funebri

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    Francesco D'Acunto, classe 1916, era un personaggio popolarissimo del centro storico di Salerno, che a inizio Novecento era un mondo a parte, abitato da personaggi che sembravano usciti da un romanzo o dalla commedia dell'arte.

  • Mons. Monterisi, il vescovo che aiutava i salernitani durante la seconda guerra mondiale

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    Oggi dedichiamo la rubrica Fu Salerno all’arcivescovo Nicola Monterisi (Barletta 1867-Salerno 1944), simbolo di coraggio e di libertà di pensiero, che guidò la diocesi di Salerno dal 5 ottobre 1929 al 30 marzo 1944, giorno della sua morte.