Era il 1948 quando Andrea Sabatino, classe 1931, fondò, insieme alla mamma Emilia e ai fratelli Peppino e Giovanni, la leggendaria rosticceria salernitana, ancora oggi sosta obbligata per i veri salernitani e per i turisti. Calzoni fritti con la scarola o la mozzarella, pizzette, crocché. Don Andrea se ne andò l'11 marzo 2016, ma Salerno non ha mai dimenticato la sua arte. C'è un salernitano che non abbia mai provato quelle bontà?
Mamma Emilia
Negli anni Quaranta la mamma di Andrea, Emilia Avallone Sabatino, non aveva risorse per acquistare un forno e decise di allora di aprire una piccola friggitoria che, inizialmente, si trovava nell'attuale Piazza XXIV maggio, meglio conosciuta dai salernitani con il nome antico di Piazza Malta. In verità la signora Emilia preparava di tutto: prodotti salati e dolci. Anzi, in un angolo, aveva anche sistemato un banco gelateria.
Alla fine di quel decennio l'esercizio commerciale si spostò e si trasformò: la sede fu trasferita nella traversa Bove di via dei Principati, dov'è tuttora, e il buon andamento degli affari consentì l'acquisto di un forno che trasformò la friggitoria in una rosticceria. Fu la svolta.
Don Andrea e l'impasto delle 4.30
A dare una grande mano a mamma Emilia ci furono i tre figli Peppino, Giovanni e Andrea, che era un po' il motore dell'impresa. I salernitani non riuscivano più a resistere a quelle delizie comprate a poche lire tanto che, sulla scalinata che dai Principati porta a Corso Vittorio Emanuele, si creava sovente una calca di clienti in attesa. Don Andrea, uomo riservato e gentile con tutti, apriva la saracinesca alle 4.30 di ogni mattina: l'appuntamento con l'impasto, forse il momento più importante nella preparazione di pizze e calzoni. È uno di quei casi in cui il nome di una strada, la traversa Bove, diventò meno famoso di chi vi svolgeva attività. Insomma Andrea, come i suoi fratelli, erano figli del centro storico avendo vissuto a San Giovanniello fino agli anni Cinquanta, ed è proprio da chi aveva respirato l'aria della città antica dalla nascita che nacque lo street food salernitano. Andrea, Peppino, Giovanni: una dinastia benemerita!
Qui il tempo si è fermato
Le pizzette, i calzoni con scarola o mozzarella, i crocché di patate pieni di pepe, antica creazione della signora Emilia. L'attività è proseguita con gli eredi della famiglia anche dopo il passaggio del testimone da don Andrea e dagli altri fondatori, ma i sapori sono rimasti sempre quelli di una volta. Così come le ricette e gli stessi ambienti con il forno a vista.
Le teglie al forno “ospitano” le pizzette al trancio mentre gli altri prodotti sono fritti in grossi recipienti per essere poi trasferiti su grandi piatti bucherellati, utili a far sgocciolare un po' d'olio. Mangiare da Sabatino è come fare un salto negli anni Cinquanta o nei Settanta o nel Duemila.
Tutto cambia a Salerno come altrove, ma non in questo ritrovo dei sapori buoni. D'altra parte quello che è diventato un po' il motto dell'attività è “Non è una novità”. Nel 2018, la Camera di Commercio ha premiato la ditta con il premio “Imprese storiche salernitane”.
Più meritato di così!