Ortensio Celano è il nome di un eroe salernitano che combatté nella guerra di liberazione sul fronte della Valle dell'Orco, tra Ivrea e Torino. Nato in una famiglia di contadini cominciò a lavorare nei campi di Paradiso di Pastena, sin da giovanissimo.
Nacque il 12 novembre 1924 e visse a Torrione, quarto di undici figli di Nicola e Raffaela Landi.
Qui frequentava la parrocchia e partecipava alla Messa domenicale, fino al 1943 quando fu chiamato a fare il soldato. E così, mentre le bombe già cadevano su Salerno e la sua famiglia fu costretta a fuggire a Filetta di San Cipriano, Ortensio partì per il Piemonte, arruolato e assegnato al deposito del 22° Reggimento Fanteria di Torino, dove giunse il 18 agosto di quell'anno. Ma non passò molto tempo e, l'8 settembre, giorno dell'armistizio di Cassibile, lasciò l'esercito e aderì alle formazioni partigiane nella Brigata Garibaldi, una scelta della quale la famiglia fu informata da un suo commilitone, fuggito per far rientro a Salerno nel Casale dei Moscani.
La sua battaglia da partigiano
Ortensio, che aveva “Tempesta” come nome di battaglia, morì, a nemmeno 21 anni, nell'assalto a una caserma della Repubblica Sociale Italiana a Volpiano, sempre in provincia di Torino. Era il 5 aprile 1945, mancavano pochi giorni alla liberazione. Subito dopo il 25 aprile, arrivò alla famiglia la notizia della scomparsa di Ortensio e il papà Nicola partì per il Piemonte con l'intento di recuperarne le spoglie, che le popolazione locale aveva voluto seppellire nel cimitero di Lusiglié (in provincia di Torino, nell'alto Canavese). L'iter, complesso in considerazione anche dei tempi, si concluse il 22 maggio 1948 quando il corpo del partigiano tornò a Salerno, accolto con onori militari, religiosi e civili.
Salerno e il ricordo di Ortensio
Nel 2016, il Comune di Salerno volle intitolargli una strada nella zona tra i rioni Fratte e Matierno, che tanto somigliano alla Valle dell'Orco, dove combatté Oreste Celano, insignito post mortem della medaglia d'argento al valor militare. La memoria del partigiano Tempesta, dimenticata per lunghi anni, era stata infatti riportata alla luce nel 2016 grazie a una mostra fotografica e documentaria, intitolata “Giungeranno, domani”, curata dall'Anpi e dall'Archivio storico del Comune di Salerno.
Una curiosità: la casa colonica in cui nacque, nell'odierna via Palestro, a Torrione Alto, è stata da poco ristrutturata per accogliere un bistrot.