Uno degli strumenti indispensabili per conoscere la Salerno di inizio Novecento è l'archivio privato dell'ingegnere Michele De Angelis, che da qualche anno l'Archivio di Stato di Salerno ha acquisito e reso fruibile dalla cittadinanza. Si tratta di documenti personali, elaborati grafici e studi storici che ci permettono di apprendere la “storia estetica” della città, le scelte urbanistiche così come le forme architettoniche. Corposissimo anche l'archivio fotografico dell'ingegnere, oggi confluito, per volontà degli eredi, nel Museo didattico della fotografia dell'associazione “Il didrammo aps”.
Una breve biografia
L'ingegnere De Angelis nacque nel 1875 a Salerno, dove morì nel 1939. Studiò a Napoli prima di avviarsi alla carriera nello studio dello zio Filippo Giordano, contribuendo alla costruzione del Convento dei Cappuccini. Pur giovanissimo, era davvero bravo tanto che, di anno in anno, se ne accresceva la fama professionale e il numero di lavori che gli venivano assegnati. Fu lui a progettare e dirigere i lavori per la costruzione del Liceo “Torquato Tasso”, nel 1929; e poi le Scuole Barra e Vicinanza, i magazzini generali, l'acquedotto delle Mammarelle. E, ancora, a Maiori edificò l'Edificio scolastico, e proseguì sistemando il lungomare di Salerno e lavorando in duomo. Per la Chiesa madre della Città sistemò il tetto, in modo particolare la parte sul transetto, rinforzò le fondamenta e sistemò, tra il 1930 e il 1934, alcune statue lì custodite. A lui si deve l'estensione della città verso la zona orientale e l'uscita dallo stretto perimetro del centro storico.
La preziosa raccolta di documenti
Pienamente inserito nella vita sociale del suo tempo, aveva l'ingegnere De Angelis aveva la buona abitudine di fotografare ogni opera prima e dopo l'intervento architettonico. È così che i salernitani possono, oggi, conoscere e studiare le trasformazioni del paesaggio urbano, i progetti realizzati ex novo, i restauri effettuati. Alla descrizione tecnica degli interventi si univa il racconto di eventi, fatti e persone che ben descrivevano la vita sociale e politica di Salerno.