Erano le 17.03 del 4 maggio 1949 quando l'aereo del grande Torino si schiantò contro il muraglione del terrapieno della Basilica di Superga, sulle colline del capoluogo piemontese.
Trentuno le vittime: il capitano Valentino Mazzola e diciassette compagni della squadra che aveva vinto gli ultimi cinque scudetti.
Sbaglia chi pensa che Halloween sia una festa tipicamente americana. La popolare ricorrenza, la cui simbologia è legata alla morte e all’occulto e che si celebra nella notte tre il 31 ottobre e il 1° novembre, ha origini celtiche.
Oggi la rubrica “Fu Salerno” vuole ricordare un personaggio emblematico della città di Salerno: “Donato, il cartonaio” che andava in giro con il suo carretto straripante di cartoni per le vie del quartiere “Torrione” (Foto di Mario Lo Bianco).
Ogni occasione della vita ha le sue norme di galateo, anche quando viene meno una persona cara: un parente, un amico, anche un semplice conoscente. E la prima è la sincerità. Si partecipa ad un lutto o si condivide il dolore per la dipartita di un defunto solo se davvero si è coinvolti.
Non è così comune, ma in certe tradizioni è diffuso l’uso di lasciare ai familiari della persona che ci ha lasciati un bigliettino. In questo caso, non limitatevi ad un freddissimo “condoglianze”, scritto magari su un biglietto da visita.
Secondo uno studio dell’Università di Oxford, condotto dai ricercatori Carl Ohman e David Watson, trenta milioni di profili Facebook, il più popolare dei social network, appartengono a persone decedute. È inevitabile che questo numero aumenti, anche perché si calcola che circa otto mila utenti al giorno vengano a mancare. Nel 2080, dice ancora la ricerca, se il social continuerà a diffondersi alla velocità attuale, il numero supererà i due miliardi e mezzo ed, entro la fine del secolo, i cinque miliardi.
“I' tengo mode, garbo e gentilezza. '0 muorto mmano a me pò stà sicuro, ca nun ave nu sgarbo, na schifezza. lo 'o tratto come fosse nu criaturo che dice a 'o pate: " Me voglio jì a cuccà”.
È una delle strofe della poesia “’O schiattamuorto” di Antonio De Curtis, l’amato Totò.